Il cubo di Kubrick
Shining è un cosmo variopinto dove potersi sperticare in mille letture e livelli di decriptazione. Un cubo magico che presenta misteri e simbolismi su ogni singolo quadrante e combinazione. Un non-luogo dove la soluzione non è mai definitiva, e, ogni volta che si ha la fortuna di rivederlo, si scoprono nuove magie e significati. Shining è un inferno dantesco con i suoi gironi e i suoi peculiari personaggi che lo abitano, e che, soprattutto, può essere analizzato come metafora del potere e della liturgia da esso utilizzata per manifestarsi e celebrarsi al mondo.
IL TEMPIO DI SHINING
L'Overlook Hotel è una sorta di camera di compensazione atemporale, un tempio invisibile che ha la funzione di ristabilire un equilibrio energetico, perché senza equilibrio non c’è ordine. Ad ogni fondazione dello status quo ne consegue un sacrificio che santifica e protegge il sistema eretto attraverso sigilli ancestrali. In questa terra di mezzo, il rito di sangue gerontocratico evoca le entità che conferiscono stabilità e identità al regno.
Nel tempio nero tutto si ripete come in un eterno presente. Il regista ne svela la struttura nella scena finale, dove un altro Jack Torrance, con le stesse sembianze del nuovo Jack, viene immortalato in una foto d'epoca del 4 luglio del 1921. Questo enigma scardinato ci spiega metaforicamente come la funzione del male, nell'esercizio del potere, si procrastini all'infinito, circolarmente. Il 4 Luglio è una data simbolica e potente per gli americani, ovvero, il Giorno dell'Indipendenza del nuovo mondo, dell'impero della modernità.
Chiunque entri in questo cerchio magico o ne venga assorbito, replicherà gli stessi ruoli in un moto senza fine, a meno di spezzare l'incantesimo. La liturgia nera avviene nel tempio edificato sul cimitero indiano (Overlook Hotel) per attirare e uccidere il nemico millenario, il portatore di luce, nutrendosi della sua energia vitale, del suo spirito, esorcizzando qualsiasi forza vitale possa mettere in discussione il suo status.
IL MESSAGGERO DI LUCE
Il messaggero della luccicanza è colui che svela l'inganno, colui che vede oltre le apparenze, colui che mette in discussione i ruoli della piramide sociale. Al contrario degli abitanti millenari dell'Overlook Hotel, il portatore di shine ha il ruolo di spezzare le catene magiche dell'incantesimo, quindi di fermare e bloccare il loop infernale, congelandolo, ben sapendo che, prima o poi, qualcuno rievocherà quel cerchio magico con nuovi sacrifici rituali. La luccicanza permette al giovane Danny di percepire il pericolo e di vedere le anime vaganti intrappolate dal rito ancestrale. Il dono della veggenza viene messo in scena come l'arma più potente per contrastare le forze del male.
IL RITO, L'IMPERO E LA SOCIETA' UMANA
Jack Torrance è sinonimo di Jack The Ripper e di come una certa tradizione magico-rituale operi attraverso l'omicidio per evocare eggregore e forme pensiero necessarie all'edificazione del tempio del potere costituito. Una sorta di tempio ombra che potrà forgiare l'autorità vigente, qualunque essa sia, attraverso un battesimo contro-iniziatico, creando protezione “sottile” al regno e al regnante di turno.
Nel film si prende ad esempio il colonialismo inglese confluito nell'imperialismo americano, ma il concetto vale per qualsiasi potere declinato in ogni epoca e latitudine. Tutte le società umane, da quelle più primitive a quelle più articolate, si fondano su questo precetto e vivono attraverso questo meccanismo atavico, come ci mostra sapientemente Kubrick in 2001: Odissea nello spazio, mettendo in scena i primi scontri di ominidi, illuminati dal logos/monolite.
SALVIAMO IL BAMBINO DI LUCE
Il contraltare di questo schema è la riscoperta della luccicanza, dell'illuminazione, la consapevolezza è l'atto dei pochi contro la moltitudine. La Confraternita senza nome e senza tempo è sempre alla ricerca di cibo spirituale, soprattutto se vitale come quello di un bambino innocente quanto potente. Essa opera in ogni settore della piramide sociale per tarpare questa cognizione spirituale e rivoluzionaria, per impedire che da individuale diventi una forma pensiero collettiva e quindi, energeticamente, un nemico invincibile.
La vita è l'espressione dello scontro di forme pensiero sottili che si materializzano. L'eterno dualismo tra opposti che sorregge l'impalcatura dell'universo stesso. Il bambino di luce può fermare questo processo e può quindi cambiare il sistema delle cose. Il bambino di luce è tanto ambito quanto pericoloso per le anime dannate che sorreggono il tempio.
La nostra società umana, fondata sul sacrificio di sangue, fatta accettare e accettata in quanto tale, è in realtà molto fragile e stupida, e il maestro Kubrick ce lo svela nel suo immenso capolavoro, non privo di provocatoria ironia, perché qualsiasi clero, qualsiasi regime non tollera chi si fa beffe di lui. L'ironia ha il potere di scardinare la magica scatola di compensazione eggregorica, perché ogni schema e cerchio magico è rigido, simmetrico, come un muro di argilla che crolla al primo bagliore di consapevolezza. Un po' come i vampiri con la luce del giorno, e in fondo si parla dello stesso tema ancestrale.
Salviamo il bambino luccicante quando lo incontriamo, difendiamolo dalle insidie: districarsi nel labirinto del minotauro non sarà un problema per lui, sono millenni che opera in tal senso con successo.